100. Tutti possono fare musica?

Ge Wang, il professore di Stanford che ha creato Smule, pensa di sì. Il problema è che le persone devono ubriacarsi per vincere l’imbarazzo di esibirsi al karaoke.

Ge sta affrontando il problema ideando una serie di app per iPhone e altri dispositivi che permettono di creare musica non solo facilmente, ma senza paura.

Ge ha visto cosa succede quando elimini la pressione e dai alle persone un modo divertente di creare musica (non suonare spartiti musicali, che è una abilità tecnica, ma fare musica). “È come avessi assaggiato un ottimo, sublime cibo”, dice ora, “e per qualche ragione ho il grandissimo desiderio di dire ad altre persone: ‘se provate questo piatto, sono convinto vi piacerà tantissimo'”.

La sua visione sulla musica è pericolosamente vicina a quel genere di sogni di cui parlo. “Sembra che siamo ad un punto di giuntura dove il futuro è forse più simile al passato”, dice. “Possiamo andare indietro a quando fare musica non era un problema; è qualcosa che tutti possono fare, ed è divertente”.

Chi ci ha insegnato che la musica era un problema? Che era solo per alcuni? Che non era divertente?

È perfettamente sensato che la scuola organizzata aggiunga rigore, struttura e paura alla gioia di fare musica. Questo è un altro sintomo dello stesso problema: il pensiero che suonatori disciplinati, che seguono le regole in modo ferreo, siano il prodotto di un programma di educazione musicale della scuola.

È fondamentale che la scuola del futuro insegni musica. La passione nel vedere progressi, il duro lavoro di fare pratica, la gioia e la paura delle performance pubbliche: queste sono abilità critiche per il nostro futuro. È un errore essere parsimoniosi e tagliare i programmi musicali, che possono trasmettere moltissimi valori. Ma è anche un errore industrializzarli.

Come abbiamo imparato da Ben Zander (autore e conduttore), la vera educazione musicale comprende l’insegnare agli studenti come sentire e come suonare con il cuore… non essere conformi ad un processo rigoroso che alla fine porta alla morte dei sensi e allontana dall’amore.