67. Lo spettro del culto dell’ignoranza

Qui sotto una nota che ho ricevuto dopo aver pubblicato un post nel mio blog dove usavo la parola “fatto su misura” (l’autore usa il termine bespoke), che stava molto meglio di “personalizzato” (l’autore usa il termine custom):

Fatto su misura? Una parola usata solamente per mandare le persone a cercare nel dizionario, così da scoprire quanto colto sei – una parola che useranno solamente con lo stesso scopo. Vero? Andrew.

Davvero?

Il mio blog presenta difficilmente delle parole che la maggior parte delle persone educate non riuscirebbe a capire. Eppure un pubblico con il culto per la TV via cavo vuole che tutto sia più stupido e ai livelli delle Kardashian. Questa inarrestabile spinta verso il basso (meno intelligenza, meno cultura, meno sforzo) è uno dei mostri affrontati da tutti coloro che cambierebbero il sistema meccanico di scolarizzazione di massa.

“Se spendessimo più tempo a preparare essere umani ad essere curiosi, dovremmo abbandonare le basi, e questo significherebbe avere una massa di stupidi non educati che non saprebbe neanche chi era Torquemada“.

Senza menzionare tutti gli accenti mancanti.

Anche io sono preoccupato. Ma una cosa è chiara: le persone non educate già non sanno chi era Torquemada. Le persone non educate hanno reso già tutto più stupido, creando pezzi di suoni e clip su YouTube. La scuola industriale ha avuto molte generazioni e miliardi di dollari a disposizione per addestrarci e insegnarci a diventare dei campioni da mostrare ovunque, ma ha fallito, miseramente.

L’alfabetismo culturale è essenziale. Una riserva comune di conoscenza è l’unico modo per creare una comunità, per formare e integrare una tribù di persone interessate a vivere insieme in armonia. Ma quella riserva di conoscenza non sarà mai infinita e, ancora più importante, non possiamo infonderla e insegnarla ad una popolazione che ha così tanti diversivi facili e affascinanti come alternative.

Mi preoccupano l’ignoranza dei fatti, l’ignoranza della storia e l’ignoranza lessicale.

Ma sono pietrificato quando penso all’ignoranza attitudinale.

Se insegniamo ai nostri studenti ad avere passione, ad essere etici e curiosi, sono convinto che vedremmo i risultati. Invece di lamentarsi perché sto usando una parola di sette lettere (bespoke) quando una di sei (custom) poteva essere sufficiente, il lettore curioso mi ringrazia per aver aggiunto una parola nuova e migliore al suo vocabolario. Non serve memorizzare quella parola – è ora, e per sempre, a portata di mouse.