117. Questo è il tuo cervello in internet: il potere di un bravo professore

Cathy Davidson insegna alla Duke University e i suoi corsi hanno quasi sempre una lista di attesa. È interessante notare che nella prima settimana, circa il 25% degli studenti molla il corso. Perché? Perché il corso non segue il paradigma industriale, non può garantire loro un percorso facile per la scuola di legge, e rappresenta una minaccia per i modi di pensare più affermati.

Complimenti.

Usando le sue parole: “Qualche volta la fila fuori dal mio ufficio era lunga quanto quella di un panificio pieno di gente di sabato mattina, e arrivava fino all’ingresso dello stabile. Gli studenti volevano avere ogni interazione possibile con me perché credevano (credevano davvero) che quello che stavano imparando nei miei corsi potesse fare una differenza nelle loro vite.”

La cosa incredibile di questo discorso è che un solo professore su centinaia potesse sinceramente affermare questo genere di impatto.

La Davidson non usa tesine nei suoi corsi: ha creato invece una serie di compiti che comprendono dei blog e un cast di studenti-leader a rotazione che interagisce con ciascun post. I suoi studenti scrivono di più, scrivono più frequentemente, e scrivono meglio di quelli che frequentano corsi di scrittura tradizionali stile “produzione in serie”.

La Davidson sta insegnando ai suoi studenti come imparare, non come essere perfetti.